martedì 26 maggio 2020

STEP#18

Filosofia contemporanea e artefatto

Kierkegaard probabilmente ispirato dalla teoria dei tre orini di Pascal basò la sua filosofia su tre concetti fondamentali: lo stadio Estetico, Etico e Religioso. Questo fu un vero e proprio artificio, per il filosofo l'esistenza non è garantita ma è un'insieme di possibilità che pongono l'uomo di fronte ad una scelta, scegliere per Kierkegaard significa esistere infatti la scelta non è una manifestazione della personalità, ma è fatta per creare la personalità stessa, saranno proprio così queste scelte che poteranno gli uomini a seguire i diversi step della vite che egli indica come "stadi", anche se l'incertezza di queste scelte porta l'uomo ad un'angoscia che solo il cristianesimo è in grado di placare nell'ultima fase di vita.

  • lo stadio Estetico dove l’uomo vive sempre e solo nel momento, nella pura particolarità: è lo stadio della sensibilità e del rifiuto di tutto ciò che è impegnativo, ripetitivo, serio. La vita dell’esteta è contrassegnata dalla ricerca di sensazioni sempre nuove, dall’idolatria dell’instante e dal rifiuto di ogni legame stabile, sia affettivo che sociale. La figura che esemplica al meglio lo stadio estetico è quella di Don Giovanni, seduttore che passa da una donna all’altra senza mai legarsi e senza alcuna prospettiva. In questa vita dedita all’esteriorità, l’esteta fugge continuamente da sé stesso in una noia che maschera profonda disperazione;
  • lo stadio Etico è connotato da stabilità e ripetitività, come ben dimostra la figura simbolo del matrimonio: qui l’uomo si sottopone a una regola e a un impegno costante nel tempo, scegliendo l’universale. Si tratta però di un atteggiamento rigoristico e serioso, dove l’uomo non riesce ancora a riconoscere il peccato e l’angoscia che l’accettazione di una regola e di una morale universale non possono risolvere. La verità di sé e della propria vita, la possibilità di guardarsi davvero come un io è ottenibile solo attraverso il pentimento, l’ultimo passaggio della vita etica, dove l’uomo si pone di fronte a un Dio personale rivelatosi in Cristo, incontro questo che gli consente di passare allo stadio successivo.
  • Lo stadio Religioso trova la propria rappresentazione più pregnante nella figura di Abramo, disposto a sacrificare il figlio Isacco. In questo stadio l’uomo affronta il proprio io e gli aspetti di esso – l’angoscia e la disperazione – che finora non era stato in grado di capire e risolvere. L’uomo ha qui la possibilità di decidersi per il “salto della fede”, una scelta richiesta dal Dio della rivelazione cristiana e che è al di là della ragione, come ben dimostra il caso di Abramo.


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